L’arte geometrica astratta tenta di indagare la realtà attraverso una rappresentazione non mimetica, senza alcun riferimento a oggetti conosciuti, bensì attraverso il ritmo, la ripetizione del tono cromatico, la costruzione geometrica e il modo in cui il colore viene posto in movimento. L’artista astratto non rappresenta la realtà : i soggetti dipinti non sono reali, non esistono in natura. L’artista astratto non cerca i suoi soggetti nel mondo esterno, ma in una dimensione parallela, molto spesso che proviene dalla parte inconscia-emotiva piuttosto che quella intellettuale-razionale. Nell’astrattismo c’è sempre una componente intellettuale all’avanguardia. Un diverso modo di vedere ed interpretare la realtà. L’artista astratto non deve dimostrare di “saper fare” ma di “voler fare”, di mandare un messaggio. L’intenzionalità è quindi una delle chiavi di lettura principali per definire l’astrattismo. L’astrazione più pura è quella che tende a negare completamente la rappresentazione. Il quadro esprime un concetto, un’ idea, una sensazione o uno stato d’animo.
Attraverso la raffigurazione per forme si arriva alla simmetria e assimetria, al segno come rappresentazione estrema dello spirito. Attraverso l’astrazione si tende a raggiungere quella ‘quarta dimensione’ utopica dove tutto è perfetto e dove l’uomo nuovo può creare un mondo nuovo.
La rappresentazione della realtà va quindi negata per raggiungere una nuova oggettivizzazione positiva, pura, assoluta, propositiva, risolutiva.
Gli scritti dei protagonisti dell’astrattismo sono una finestra impareggiabile, che si affaccia sul complesso mondo dell’elaborazione estetica e concettuale di questa avanguardia.
“ In ciò che si chiama natura non c’è nessuna domanda e nessuna risposta. Essa è libera nel suo nulla” - (Malevic)
"Il colore è un tasto, l'occhio il martelletto che lo colpisce, l'anima lo strumento dalle mille corde”. - (Vasilij Kandinskij)